Manifesto

1. Pensiamo che un manifesto sia estremamente riduttivo per elencare delle motivazioni che ci spingono a ribellarci allo strapotere della frutta nell’arte.

2. Nonostante questo ci proviamo.

3. E’ intollerabile girarsi intorno ed essere circondati da intere rassegne artistiche che propongono canestri di frutta marcia, uva trasbordante e, nei casi peggiori, uccelli morti sulla tavola, accompagnati dalla dicitura "natura morta di fiori con faraona", "natura morta di mele, pere, noci con topo","natura morta di strumenti musicali, con pere".Noi combattiamo moralmente questa visione artistica.

4. La lotta parte dalle nostre case: via dalle pareti manufatti, piatti, arazzi, tele e quant’altra realtà artistica o semi-artistica che presenta frutta o qualsivoglia agrume in stato di avanzo o tagliato a spicchio.

5. Un titolo come “canestro di frutta” è desolante. E’ statico allo stesso modo delle pere o delle mele che vi sono rappresentate.Un titolo come “amori giovanili” (che però presenta, allo stesso modo, delle arance magari con il mare sullo sfondo) è ancor più desolante.

6. Secoli e secoli di produzione artistica ci hanno consegnato splendide opere che hanno frutta come protagonista assoluta.Dall'epoca romana a Cézanne, dagli affreschi del 45 d.C. a De Chirico. Basta.

7. E’ natura morta. E le cose morte vanno seppellite.

sabato 7 luglio 2007

Invettiva (contro la frutta dipinta)

Ti osservo,
ti analizzo accuratamente
alla ricerca di un difetto
e mi accorgo che non ne possiedi uno,
ma ne sei totalmente plasmata.
Sei statica, sei spenta,
sei spesso ammaccata.
Troppe volte non conosci colori
che non siano le tonalità del marrone.
Non esprimi
non parli
non dai i brividi.
Se ti guardo,
io non penso.
Penso solo a scrivere
questa mia invettiva.
Penso solo
che esiste qualcosa di migliore.
Sei nell’albero.
O cadi
o sei raccolta.
Nasci per consumarti
e per essere consumata.
La tua immagine
non deve essere consegnata all’eterno,
al ricordo, all’ammirazione.
Quale il senso?
Servi solo per colmare
le lacune vitaminiche di noi mortali,
incompleti.
Perdona le mie parole,
sono solo un piccolo essere terreno
forse un po’ radicale
che chiede giusta ricompensa
a ciò che è arte reale.
Alba Francesca Fazio

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