Manifesto

1. Pensiamo che un manifesto sia estremamente riduttivo per elencare delle motivazioni che ci spingono a ribellarci allo strapotere della frutta nell’arte.

2. Nonostante questo ci proviamo.

3. E’ intollerabile girarsi intorno ed essere circondati da intere rassegne artistiche che propongono canestri di frutta marcia, uva trasbordante e, nei casi peggiori, uccelli morti sulla tavola, accompagnati dalla dicitura "natura morta di fiori con faraona", "natura morta di mele, pere, noci con topo","natura morta di strumenti musicali, con pere".Noi combattiamo moralmente questa visione artistica.

4. La lotta parte dalle nostre case: via dalle pareti manufatti, piatti, arazzi, tele e quant’altra realtà artistica o semi-artistica che presenta frutta o qualsivoglia agrume in stato di avanzo o tagliato a spicchio.

5. Un titolo come “canestro di frutta” è desolante. E’ statico allo stesso modo delle pere o delle mele che vi sono rappresentate.Un titolo come “amori giovanili” (che però presenta, allo stesso modo, delle arance magari con il mare sullo sfondo) è ancor più desolante.

6. Secoli e secoli di produzione artistica ci hanno consegnato splendide opere che hanno frutta come protagonista assoluta.Dall'epoca romana a Cézanne, dagli affreschi del 45 d.C. a De Chirico. Basta.

7. E’ natura morta. E le cose morte vanno seppellite.

lunedì 2 luglio 2007

1°flash mob a Palermo

NOALLAFRUTTANELLARTE laboratory organizza


Flash mob riuscito!!
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Reportage di Alba Francesca Fazio

Dopo una pazza organizzazione, diffusione della notizia e delle istruzioni ,una interminabile attesa finalmente è arrivato il giorno dell’evento che ha permesso a tutti quelli che ne hanno preso parte di vivere alcuni secondi al di fuori della normalità, di staccare dalla solita routine quotidiana, di ritrovare per pochi momenti uno spirito di coesione e condivisione.
“Quelli che…il FLASH MOB” si sono riuniti in Piazza Politeama per attimi di pura, sensata nel suo non-senso FOLLIA, per ribadire la forza di un’azione simbolica plateale,non allusiva che coinvolge in prima persona chi si presta a realizzarla e chi si trova coinvolto senza saperlo.
La scena iniziale in piazza è del tutto variegata: la piazza sembra indifferente,o meglio è la solita. Ragazzi e ragazzi, uomini e donne delle età più diverse passeggiano, parlano. C'è anche una famiglia di artisti di strada che ha improvvisato un mini concerto.
Ma sono ancora le 18:15 ed è l’ora della normalità.
La lancetta dei minuti va avanti velocemente, così tanto velocemente che l’adrenalina non può che aumentare.
Ore 18:20=> manca pochissimo. Gli spazi vuoti cominciano a riempirsi di gente, consapevole e non consapevole, divertita, agitata o che ,insicura sul da farsi, chiede informazioni ai ragazzi con la maglietta con la F (indicati tramite le istruzioni come informatori).
Molti volti si riconoscono.
“Oh, Ciao!” volto uno.
“Ciao, anche tu qui?” volto due.
(Scambio di battute presentatosi più volte mentre ci si rende conto di chi si trova lì con il medesimo scopo).
Ma questo non è il momento dei saluti, sono quasi le 18:30, è il momento dell’azione.
Si comincia.
Cappello di paglia in testa, un tizio si avvicina ad un altro tizio agghindato come lui (tizio e tizio meglio identificati come Alessandro e Marco, nonché gli organizzatori).
Si incontrano.
I due si puntano una fotocamera.
Una reazione a catena: adesso è l’intera piazza a puntarsi a vicenda fotocamera, telefoni cellulari o semplicemente simulando di avere uno dei due tra le mani.
Per un attimo sembra non esistere più la temporalità, si è come sospesi, immobili in attesa di un segnale.
Ed arriva: uno dei due tizi con il cappello di paglia (Alessandro) grida
FLASH! scattando una foto e il secondo (Marco) cade a terra.
Nello stesso istante si levano un insieme di FLASH sussurrati , urlati, ridenti,sommessi o decisi.
Subito il crollo a terra collettivo con una attenzione particolare alla fotocamera o al cellulare che si ha tra le mani.
Solamente il tizio che ha gridato per primo FLASH scatenando gli altri è rimasto in piedi, ma giunge un terzo tizio, l’uomo mascherato, correndo: lo punta gridando FLASH e poi scappa.
Adesso tutti sono per terra.
Passano 10 secondi: ci si rialza. Finisce il 1° FLASH MOB palermitano.
La folla,prima esplosa in un applauso, comincia a disperdersi.
Adesso puoi invaderci O NOSTRA INSANA NORMALITA’, riuscire a sfuggirti, anche se per pochissimo, è stato GRANDIOSO.
In chiusura, un ringraziamento particolare allo STAFF per la sentita organizzazione dell’evento e a tutto il popolo FLASHMOBBIANO palermitano per la partecipazione corale.
Alla prossima!

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